La verità dietro la foto che sta facendo impazzire il web: chi è il misterioso "alieno biondo" di cui ha parlato Tom DeLonge?
La verità dietro la foto che sta facendo impazzire il web: chi è il misterioso "alieno biondo" di cui ha parlato Tom DeLonge?
Negli ultimi anni, il confine tra ufologia, cospirazioni e cultura pop è diventato sempre più sottile. Ma quando una figura iconica come Tom DeLonge, co-fondatore dei Blink-182 e fervente ricercatore UFO, condivide un'immagine misteriosa, il mondo si ferma ad ascoltare. La foto di un enigmatico essere umanoide, etichettato come "alieno nordico", ha scatenato il caos sul web, ma la sua storia è molto più profonda e controversa di quanto sembri.
Per capire l'immagine, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, fino agli anni '50, l'epoca d'oro dell'ufologia. Il protagonista di questa vicenda è George Adamski, un eccentrico scrittore e conferenziere che gestiva un ristorante ai piedi del Monte Palomar, in California, vicino a un famoso osservatorio astronomico.
Adamski si autodefiniva un "contattista", una persona che aveva avuto incontri diretti con esseri extraterrestri. A differenza dei racconti di rapimenti terrificanti, le sue storie erano piene di un idealismo New Age: gli alieni, che lui chiamava "Fratelli dello Spazio", erano esseri pacifici, provenienti da pianeti vicini come Venere, Marte e Saturno.
Ma la sua descrizione di questi esseri è ciò che ha reso la sua storia un fenomeno duraturo. L'incontro più famoso, avvenuto nel 1952, fu con un alieno di nome Orthon. Adamski lo descrisse come un uomo di media statura, con lunghi capelli biondi che gli ricadevano sulle spalle, una pelle abbronzata e un aspetto così simile a quello di un terrestre che chiunque lo avrebbe scambiato per un umano. Questa descrizione diede vita all'archetipo dell'"alieno nordico", una figura che si contrapponeva nettamente agli "omini verdi" e ai "Grigi" che avrebbero dominato l'immaginario ufologico successivo.
Adamski sosteneva che Orthon e i suoi compagni venivano sulla Terra per avvertire l'umanità dei pericoli legati alle armi nucleari, che mettevano in pericolo non solo il nostro pianeta, ma l'intero sistema solare. Le sue affermazioni, documentate in libri come I dischi volanti sono atterrati, vendettero milioni di copie in tutto il mondo e lo resero una celebrità, al punto da incontrare persino la regina Giuliana dei Paesi Bassi.
Tuttavia, le sue affermazioni non erano prive di critiche. La comunità scientifica e molti scettici hanno sempre considerato le prove di Adamski come una bufala elaborata. Le sue famose fotografie di dischi volanti, spesso indistinte, sono state ampiamente criticate e, in alcuni casi, dimostrate come falsi creati con lampadari e altri oggetti casalinghi. Il dibattito sulla veridicità dei suoi incontri ha diviso il movimento ufologico per decenni, con molti ricercatori seri che lo hanno accusato di aver screditato l'intero campo di studi.
Quindi, la foto che Tom DeLonge ha condiviso non è un'immagine autentica di un alieno, ma piuttosto una rappresentazione artistica o un'interpretazione visiva basata sulle descrizioni di Adamski. È un'icona che simboleggia un'epoca in cui gli alieni non erano visti solo come invasori minacciosi, ma come guide spirituali e protettori dell'umanità.
Oggi, mentre il dibattito su UFO e UAP (Fenomeni Aerei non Identificati) si sposta verso l'ambito militare e governativo, la storia di George Adamski rimane un affascinante promemoria di un'era più ingenua e sognatrice dell'ufologia. E grazie a personaggi come Tom DeLonge, che mantengono vivo l'interesse per questi racconti, l'enigma dei Fratelli dello Spazio continua a viaggiare nel tempo, atterrando nei feed social di una nuova generazione.

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